ADRIANA POLISENO

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Avere l’abitudine di camminare su tacchi alti potrebbe incidere sulle articolazioni e sui muscoli del piede creando seri danni.

Con un tacco alto portato abitualmente, il peso del corpo è trasferito anteriormente sui metatarsi. Più il tacco è alto e più il baricentro viene portato in avanti, creando una compromissione compensativa dei muscoli dei polpacci e della schiena, che male si integreranno con le altre fasce muscolari. I piedi, gioielli di ingegneria anatomica, consentono movimenti e integrazioni con le strutture superiori di anca, bacino, spalla, collo.

Tale compromissione grava anche sulle caviglie, crocevia di forze che assorbono e smistano il peso del corpo con un gioco bio-meccanico, che deve coordinarsi con il passo e con l’adattamento del piede alle caratteristiche del suolo per la finalità del movimento.

La caviglia, una struttura che si realizza attraverso un complesso osseo e articolare con funzioni altamente specializzate, deve essere degna di una particolare attenzione e cura della sua fluidità per evitare inestetismi soprattutto linfatici e cellulitici. Quando questa articolazione è in disfunzione, il piede poggerà male sul suolo, causando conseguenze circolatorie, neuro percettive sensoriali, posturali, energetiche.

Variare spesso l’altezza dei tacchi aiuta a camminare meglio, a non caricare sempre sulle stesse fasce muscolari.

Fondamentale, nel caso di un uso frequente dei tacchi, è ricorrere a tecniche di massaggio manuali per sbloccare le tensioni muscolari del piede e dei polpacci senza aspettare che la loro risonanza negativa invada altre strutture.

Ottimi risultati per lo sblocco tensivo dei muscoli del piede sono le tecniche riflessogene, che recano importanti benefici estetici come drenaggio delle stasi linfatiche. Sono punti riflessi che agiscono su numerose funzioni dell’organismo, quali il sistema ormonale, circolatorio, cardiaco, contribuendo a ristabilire un buon equilibrio e benessere generale dell’organismo, muovendo risorse energetiche del corpo.

Nella tecnica di integrazione fasciale®  ritroviamo la possibilità di trattare posture scorrette del piede non ancora del tutto compromesse, come posture in varismo o valgismo, che si riflettono sul portamento posturale di tutto il corpo. Il loro trattamento con la tecnica fasciale apporta importanti cambiamenti alle struttura muscolo-scheletrica dei piedi, gambe e bacino.

Bisogna evitare l’errore di trascurare distorsioni, anche lievi, alle caviglie, causate dai tacchi, che nel tempo potrebbero favorire ripercussioni di postura su tendini e fascia plantare, oltre che sulle anche.

Ottimi trattamenti ci arrivano in soccorso anche dalla natura, attraverso l’utilizzo di argille, fieno e fanghi, per togliere i dolori di distorsioni e/o tensioni del piede e delle caviglie, con notevoli sollievi anche nell’edema linfatico che si crea a seguito di una sofferenza muscolare e articolare.

“Piedi sani e mente sana” afferma la filosofia cinese, concetto corretto se consideriamo i numerosi recettori nervosi che troviamo sul piede.

Nel mio metodo di lavoro MyFoama®, che sia per fini muscolo-tensivi o estetici per cellulite, edema, o per trattamenti psicofisici o posturali, il trattamento al piede ricopre una importante e notevole attenzione.