
L’ascolto propriocettivo è, quella capacità fisiologica che ogni individuo ha a disposizione in modo autonomo ed insito. Interagisce con il Sistema Muscolare attraverso l’azione, e con il Sistema Nervoso Autonomo e Centrale attraverso i recettori, mantenendo una connessione tra “il dentro” e “il fuori” di noi (l’ambiente che ci circonda).
Tale capacità è spesso limitata in quanto poco attivata e riconosciuta. La sua attivazione può anche atrofizzarsi a seguito di stress fisici o emotivi ripetuti, o a causa di limitazione del movimento.
Come avviene l’ascolto propriocettivo?
Avviene attraverso i recettori muscolari, che stimolati attraverso i sensi, cutanei, olfattivi, visivi, uditivi, portano il messaggio dell’ambiente intorno a noi, al Sistema Nervoso Centrale prima e subito dopo a quello Muscolare, quale protagonista essenziale dell’azione, del sostegno e del nostro portamento.
Quando i recettori muscolari sono coinvolti in una tensione muscolare, avviene che la loro attivazione a seguito della stimolazione sensoriale, ne viene compromessa, andando così a rallentare la capacità del Sistema Muscolare, di essere partecipe e protagonista di una espressione e/o azione.
La propriocezione è importante sia per l’esecuzione del movimento, sia come meccanismo di controllo sulla corretta esecuzione del movimento, nel caso in cui si presentano condizioni esterne che possano turbare il progetto motorio programmato dal Sistema Nervoso Centrale.
Il sistema propriocettivo fisiologico è l’informatore e mediatore delle strutture nervose che hanno il compito di portare la propriocezione da un passaggio fisiologico, ad un ascolto cosciente.
Pertanto una limitazione della capacità propriocettiva fisiologica, causerà anche una limitazione all’ascolto corporeo, sia come riconoscenza del proprio spazio fisico nell’ambiente, sia come percezione del proprio bisogno fisico nell’ambiente, sia come confine della propria immagine corporea.
Alexander Lowen, medico e psicoterapeuta, diede molta importanza al recupero della capacità propriocettiva, quando incominciò a concretizzare il Metodo di Analisi Bioenergetica come lavoro sul corpo. Con gli esercizi di Bioenergetica, egli focalizza una lunga serie di esperienze motorie sui piedi, la parte periferica del corpo in grado di fornire il maggior numero di informazioni recettoriali necessarie all’ascolto propriocettivo.
Da una buona capacità propriocettiva, ne consegue un buon “Radicamento” e cioè quella capacità di sostegno di noi stessi, fondamentale per il proprio equilibrio psico-fisico.
“ Sapersi ascoltare significa vivere la propria vita, e non sopravvivere”.