ADRIANA POLISENO

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La bioenergetica di Lowen rientra tra le tecniche corporee più indicate  più indicate per promuovere il proprio benessere in periodi di stress psico-fisico. 

È comune per molti, quando si parla di stress pensare subito al lavoro, alla fretta, alla famiglia, insomma agli impegni quotidiani. 

Tutto ciò rappresenta solo una parte delle condizioni che possono procurare stress, e pertanto andrebbe considerato che esiste una importante differenza sostanziale tra “Stress”  e  “Stress Psico-Fisico”.

Ciò che definiamo con il  termine comune “Stress”, si riferisce ad un affaticamento del fisico dovuto ad un sovraccarico di impegni, che portano l’organismo a dover affrontare un bioritmo a volte non consono alla propria capacità personale e a volte umana. 

Tale tipo di Stress solitamente si presenta in periodi o in situazioni circoscritte, a volte ben compensate con altre situazioni in cui l’individuo può recuperarsi sia fisicamente, sia emotivamente. 

Si manifesta prevalentemente con affaticamento energetico e muscolare, e solitamente, un buon sonno ristoratore, una buona vacanza, una buona relazione affettiva, lavorativa,  familiare, riescono a riportare l’individuo in un buon compromesso tra; l’ eccessivo investimento verso la condizione stressogena e un buon recupero.

Lo Stress Psicofisico invece, riguarda un processo molto più complesso e delicato, in quanto investe la persona nel suo equilibrio psicologico (comportamento e relazione) e  fisico (circuiti fisiologici come la respirazione, l’emozione, la struttura muscolare e connettivale). 

Promotori dello  Stress Psicofisico  sono i traumi fisici e/o emotivi, ma anche eventi non necessariamente  traumatici, ma ripetitivi, che invadono l’intersoggettività dell’individuo, o meglio la capacità dell’individuo di saper affrontare un evento con un  giusto compromesso cognitivo  (decisioni, pensieri, concetti) ed espressivo (l’azione). 

Lo  stress Psico Fisico è una risposta soggettiva che coinvolge più componenti, la capacità di resilienza – che a sua volta include il quoziente energetico e la capacità cognitiva ed emotiva di fronteggiare un evento stressogeno, ma anche la capacità di auto-organizzazione e di relazion/comunicazione emotiva ed affettiva. 

Tutti questi aspetti che risiedono all’interno della capacità di resilienza, a loro volta conseguono da due fattori  fisiologici molto importanti, definiti come: capacità propriocettiva ed enterocettiva.  

conseguenza di una buona capacità propriocettiva  di se, di una consapevole  “ Crescita esperenziale” e/o di un buon investimento di lavoro eseguito sulla propria persona (percorsi di crescita personale,  percorsi di attività psicofisica). Tali investimenti, sviluppano una maggiore resistenza fisica ed energetica, maggiore capacità di riconoscenza delle condizioni stressogene,  e maggiore capacità di interagire con strategie di recupero. 

Cosa significa propriocezione ed enterocezione? 

Per propriocezione si intende la capacità di percepire la posizione, il movimento del corpo nelle sue parti e l’orientamento, pertanto è più collegata ai segnali esterni del corpo, come il movimento, la pesantezza, lo spazio corporeo e comporta l’aumento di attività nelle cortecce sensoriali (S1) e motorie (Chaitow, 2015).

L’enterocezione ci informa sul nostro stato interiore, cioè della condizione fisiologica del corpo (Craig 2003) come i muscoli, i visceri, l’articolazione, ma anche il dolore, l’attività vasomotoria, il battito cardiaco, la distensione dello stomaco, , la fame, la sete, le motivazioni comportamentali e l’interazione sociale. 

Entrambe sono informazioni  che provengono dal corpo attraverso specifici recettori, per informarci sul nostro stato corporeo in relazione a risposte fisiologiche, come anche l’emozione.   

Le emozioni sono il prodotto di una attivazione fisiologica,  esse nascono  nel corpo  attraverso messaggi recettivi senso-motori che  coinvolgono  muscoli, visceri e sistema cardio circolatorio, queste informazioni prodotte dal corpo, vengono poi codificate dalla mente per essere riconosciute come emozioni. L’attivazione fisiologica dell’emozione dura pochi minuti,  ma la sua codifica affinchè quell’emozione venga identificata,  riconosciuta, incanalata e rapportata in un compromesso di azione comportamentale, è legata ad un tempo a volte molto lungo.  

Tale tempo eccessivamente prolungato può divenire un alleato dello Stress Psico Fisico.

Affinchè quell’emozione venga riconosciuta come un alleato allo stress, succede che il corpo si adatta alla condizione in atto, attraverso un cambiamento della struttura muscolare per  giungere ad un compromesso di investimento eccessivo energetico (cerco la soluzione) o di disinvestimento (se non voglio accettare la situazione). 

Quali sono i segnali del corpo che arrivano per conseguenza. 

Stanchezza cronica, insonnia, agitazione, dolori muscolari, cambiamenti posturali (cervicali, mascellari, lombari) irritabilità, insoddisfazione, ricerca costante di nutrimento (cibo, affetti relazionali)

Come posso aiutarmi.

Sulla base di ciò che riconosco più compromesso in me, posso scegliere tra;  una relazione efficace di aiuto, oppure un lavoro sul corpo  con metodiche specifiche verso un  aiuto energetico, muscolare e di ascolto di se (propriocettivo). 

  La  Bioenergetica di Alexander Lowen, risulta  tra le metodiche più efficaci di lavoro corporeo di fronte a stress psico fisici. Si tratta di un’attività di movimento corporeo con specifici esercizi che favoriscono  sblocchi di tensioni muscolari che conseguono  da una stasi emotiva ed energetica, reprimendo il corpo e privandolo  di fluidità espressiva, oltre di un impoverimento energetico. Consegue così un adattamento allo stress per mancanza di energia nell’affrontarlo e nel trovare spunto per il cambiamento.